Negli ultimi anni, in particolar modo dopo l’arrivo della pandemia da Covid-19, il commercio online ha aumentato il flusso di merci movimentate, e si è trasformato diventando ancora più capillare. I tempi di elaborazione degli ordini, ma anche della consegna, hanno dovuto adeguarsi alle richieste dei clienti, che sempre più spesso cercano rapidità e varietà nella scelta.
Tutto il processo logistico deve quindi essere semplificato e velocizzato per cliente, che chiede di seguire ogni passaggio attraverso il tracciamento, oppure di modificare il luogo o le modalità di consegna, oppure ancora di effettuare un reso in modo facile. Le aziende che hanno saputo stare al passo con le nuove esigenze del mercato si sono espanse fino a diventare veri e propri imperi, pensiamo ad esempio ad Amazon.
Esistono però merci particolari, che necessitano di attenzioni ulteriori e che risentono di vari fattori di rischio. Rientrano in questa particolare tipologia tutte le merci pericolose, i farmaci urgenti e tutti i prodotti alimentari deteriorabili o congelati. Per queste merci si rivela ancora più importante l’uso dello smart packaging.
Che cos’è lo smart packaging?
Lo smart packaging rientra nel più ampio concetto di Functional Packaging, disciplinato in Europa dal Regolamento CE 450/2009, riguardante materiali destinati a venire in contatto con alimenti. Questi imballaggi funzionali forniscono indicazioni sullo stato di conservazione dei prodotti e sulla loro qualità.
Lo smart packaging si configura non soltanto come involucro protettivo ma come punto di accesso multimediale e di comunicazione con i clienti. Tre sono i concetti su cui è fondato:
- sostenibilità: il mondo di oggi verte verso una logistica efficiente ma che rispetti l’ambiente,
- protezione: il packaging deve proteggere il contenuto ed essere specificatamente pensata per esso,
- tracciabilità: deve essere rintracciabile e fornire informazioni in ogni passaggio della supply chain.
Grazie a tecnologie come l’intelligenza artificiale, la geolocalizzazione, la internet of things, lo smart packaging prende forma e vede una crescita negli ultimi anni nonostante sia ancora una tipologia di imballaggio di nicchia.
Ma quali sono le sue applicazioni? Tramite microchip è possibile misurare la temperatura dei prodotti contenuti, verificando il loro corretto stato di conservazione. Attraverso particolari sensori invece, è possibile distinguere i prodotti più freschi da quelli meno freschi. Rientra inoltre nell’ambito dell’economia circolare, perché i materiali possono essere riutilizzati in cicli successivi riducendo così gli sprechi, i costi e impattando in modo minore sull’ambiente.